Calendario Ordini

lunedì 22 novembre 2010

RICETTARIO DEGLI AVANZI

Come  contributo alla 'Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti dal 20 al 28 Novembre 2010, il nostro GAS ha preparato un piccolo ricettario per il riutilizzo degli avanzi in cucina.

Il ricettario è scaricabile QUI

Questo lavoro, seppur piccolo, è molto importante perché è il risultato di un lavoro sinergico all'interno del GAS a testimonianza della fattiva disponibilità a 'lavorare insieme'.

venerdì 19 novembre 2010

www.unlibroamilano.it

  • Segnalo la seconda edizione della mostra degli editori indipendenti a milano che si terrà dal 16 al 28 novembre, in particolare tre presentazioni 27 Novembre 2010
    ore: 10.00 Sala Presentazioni
    Altreconomia presenta il libro La vita dopo il petrolio di Gianluca Ruggieri e Pietro Raitano. Ne parla l’autore Pietro Raitano, giornalista e direttore della rivista Altreconomia. [...] segue
  • ore: 14.00 Sala Presentazioni
    HBI Edizioni presenta il libro Avere & Essere di Claudio Abrami, Gianfranco Del Barba e Paolo Borzacchiello.
    Saranno presenti gli autori. [...] segue
  • ore: 18.00 Sala Presentazioni
    Incontro promosso da Un Libro a Milano in collaborazione con Edizioni Ambiente presenta il libro L’altra spesa di Michele Bernelli e Giancarlo Marini.
    Ne parlano gli autori Michele Bernelli, giornalista e fondatore di GAS Energia e Giancarlo Marini, giornalista e fondatore insieme a Bernelli di Gasd’8, gruppo di acquisto solidale del QT8 di Milano. Coordina Pietro Raitano, giornalista e direttore della rivista Altreconomia. [...] segue

    per informazioni e maggiori dettagli andate sul sito www.unlibroamilano.it
    ciao antonella





domenica 14 novembre 2010

DOMENICA: PRANZO DEGLI AVANZI....E DELL'AMICIZIA

Alzi la mano a chi non è capitato di trovarsi la domenica mattina guardando sconsolata il frigorifero pieno di verdure, dopo una settimana frenetica, in cui tutte le  programmazioni sono saltate, con imprevisti pasti
fuori casa !
Questo è quello che mi è capitato questa mattina:  verdure cotte non consumate, verdure fresche che stavano appassendo e verdure freschissime, appena consegnate, che volevano essere consumate !
Che fare???    Ho imbastito un pranzo con gli avanzi, per consumare tutte le verdure della scorsa settimana,  che ha avuto un ottimo gradimento.
Insalata un po' appassita? immersa in acqua per 4 ore ha ripreso il suo turgore e condita con noci (anche queste del raccolto  dello scorso anno!) è stata servita come entréé ...... degna di uno chef!

Per completare il  pranzo  ho pensato ad una torta salata, riciclando gli avanzi.
Verdura cotta pronta? - brocolli - Verdura cruda un poco appassita? cavolfiore: cotto a vapore.  E che dire del fondo di riso integrale rimasto dalle insalate estive?  con 40 minuti di cottura è stato consumato.
Di solito preparo le torte salate utilizzando la pasta 'brisée' pronta; oggi no!  utilizzato quanto rimasto della  farina di  MONOCOCCO, acquistata al  Mercato della Terra di Milano con una ricetta veloce trovata su Internet.


Riso cotto, broccoli ,  cavolfiore, 2 uova, sale e pepe.



Tempo di preparazione: 20 minuti di lavoro attivo(+ 40 minuti cottura riso integrale  + 40 minuti cottura forno)


Pranzo innaffiato con vino offerto da aderente GAS alla quale era stata data assistenza per computer..........G.A.S: non solo acquisti a filiera corta ed  etici, ma anche amicizia !!

Domani sera cena con la torta degli avanzi...avanzata.

Dubbio amletico!!!   Pranzo a costo ridotto....ma il valore nutritivo considerando le ricotture ed il tempo trascorso dalla raccolta dei prodotti?    Confido nella bontà delle materie prime e delle cotture a vapore.

(a cura di Nadia)

Assemblea 11 Novembre

Affollata e partecipata assemblea, con la distribuzione  degli ultimi acquisti.

Consegna delle uova, con la restituzione dei contenitori vuoti: una piccola pratica per favorire il riuso dei contenitori, risparmiando sui costi di smaltimento 


Veririfica degli stivali Astorflex


Controllo qualità sui prodotti e conteggi !!!!
Prodotti dall'Abruzzo: legumi (lenticchie - ceci - cicerchie) e pecorino

martedì 9 novembre 2010

CLEMENTINE: L'UNIONE FA LA FORZA

Anche quest'anno il nostro GAS, in rete con altri gruppi del Sud Milano, acquista agrumi dall'azienda Agricola La Badia di Granmichele (Catania)

Nell'attesa dell'arrivo del camion, ricordiamo le 'fatiche' del primo scarico  del Novembre 2009








lunedì 8 novembre 2010

UN MILIONE DI EUROPEI DICONO NO AGLI OGM

La petizione è stata consegnata da Greenpeace, ma la legge è ancora sulla carta, tutto dipende dalla Commissione europea. Nel vecchio continente 95mila ettari si terra sono a coltura Ogm. Non in Italia, dove resta fermo il divieto.

Il problema è che la legge di iniziativa popolare europea (Ice), una della novità più interessanti del trattato di Lisbona, è ancora parzialmente sulla carta, e nessuno sa ancora come possa realmente funzionare. Di fatto, una volta ricevute le firme, la Commissione europea ha tempo 4 mesi per esaminare la proposta e trarre le sue conclusioni.

Dal 2004, tutti i prodotti contenenti ingredienti con più dello 0,9 per cento di Ogm devono riportarne la dicitura in etichetta, compresi oli vegetali, amici, zuccheri e, soprattutto, mangimi. Il problema resta che non è prevista alcuna etichettatura per i prodotti derivati da animali nutriti con mangimi Ogm, come carne, uova e latticini. Senza dimenticare che in Europa non tutti gli Stati membri hanno vietato le coltivazioni transgeniche. In base a dati Greenpeace, si parla di quasi 95000 ettari coltivati ad Ogm nel 2009, circa 76mila dei quali nella sola Spagna. A seguire Portogallo (5000), Repubblica Ceca (6500), Romania (3200), Polonia (3000) e Slovacchia (875).

In Italia la coltivazione Ogm resta assolutamente vietata. Il Dl 212 del 2001 stabilisce a chiare lettere che si possono piantare solo con “una specifica autorizzazione, in assenza della quale è previsto l’arresto da sei mesi a tre anni e fino a 51mila euro di multa”. Proprio lo scorso settembre, il gip di Pordenone ha condannato un agricoltore locale a 25mila euro di multa e alla distruzione di due campi nei quali erano state piantate colture geneticamente modificate. Ciononostante gli Ogm rischiano di uscire dalla porta ed entrare dalle finestra, soprattutto viste certe dichiarazioni possibiliste del ministro all’agricoltura Giancarlo Galan. Proprio per questo si guarda con speranza alla legge UE di iniziativa popolare: “Il forte sostegno a questa iniziativa – sostiene Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace Italia – conferma che gli europei vogliono una moratoria sugli OGM. La Commissione europea deve prendere sul serio le richieste avanzate e smettere di promuovere gli Ogm. Riguardo all’Italia – conclude Ferrario -, la buona notizia è che le Regioni all’unanimità hanno recentemente annunciato in Commissione il loro compatto no alle coltivazioni Ogm”

Fonte:
Il Fatto Quotidiano

sabato 6 novembre 2010

LAND GRABBING = ACCAPARRAMENTO DELLE TERRE AGRICOLE NEI PAESI POVERI

Chi sta rubando la terra all'Africa ?   Milioni di contadini in ginocchio per il land grabbing, colonialismo di ultima generazione 

Governi in Africa, Asia e America Latina stanno cedendo milioni di ettari di terra fertile a Paesi che non hanno risorse alimentari ed energetiche sufficienti.  Il land grabbing é un fenomeno che prosegue da decenni, ma che ha avuto il suo culmine nel 2007 e nel 2008 a causa della crisi finanziaria e dell’aumento del prezzo degli alimenti. Con una popolazione mondiale che, si prevede, raggiungerà i 9 miliardi di persone entro il 2050 e con la diminuzione progressiva delle terre arabili, la terra diventerà presto una risorsa preziosa. La maggior parte delle terre arabili del mondo si trova in Africa e al momento sono molto convenienti. In Africa un ettaro costa 300-500 dollari,  circa un ventesimo rispetto a Regno Unito e Stati Uniti.



Il problema principale del “Land Grabbing” non è tanto il fatto che milioni di ettari di terra vengano sfruttati per l’agricoltura o per l’estrazione delle risorse, quanto piuttosto che questo sistema non incide minimamente nello sviluppo dei paesi dove viene praticato.




La gara all' accaparramento di terre  per la produzione di biocarburanti è diventata febbricitante e confusa, tra aziende, faccendieri, agenzie d’intermediazione, multinazionali ed anche c'è chi prova a ricavarci qualcosa di sostenibile. Negli ultimi anni la produzione mondiale di biocombustibili è in continua e costante crescita, ma i paesi dell’Unione europea dovranno ridimensionare i loro ambiziosi obiettivi d’utilizzo dell’energia verde perchè il rischio è quello di far precipitare nella miseria altri stati africani.

IL VALORE DELLE COSE

Se considerassimo i costi sociali che le multinazionali scaricano sulla collettività per produrre a prezzi “stracciati”, scopriremmo il reale valore delle cose. E così, valutando il costo dell’emissione di CO2, i costi “sanitari”, un hamburger prodotto dalla celebre corporation McDonald, arriverebbe a valere ben 200 dollari, all’incirca 196 in più del suo prezzo di vendita.

Se al contadino, che coltiva la terra e fa gran parte del lavoro che poi porta ad avere il prodotto finito, viene riservata la quota più piccola nella ripartizione del prezzo finale pagato dal consumatore, è evidente che qualcosa di distorto nel sistema c'è.




Ogni volta che comperiamo una banana il 45 per cento di ciò che paghiamo va al rivenditore, il 18 per cento all'importatore, il 19 per cento viene assorbito dai costi di trasporto, mentre alla compagnia che controlla la piantagione spetta circa il 15 per cento. Al contadino, a colui che ha lavorato la terra e si è impegnato concretamente per far crescere il frutto, resta meno del 3 per cento: una miseria. Evidentemente c'è qualcosa che non va in un modello così iniquo di distribuzione, che non riguarda peraltro solo i beni alimentari. Il prezzo da noi pagato per ogni cosa, dal cibo ai beni di consumo, è sistematicamente distorto. Il mercato non riesce a valutare con equità il valore del lavoro, i bisogni delle persone, le necessità delle generazioni future. E quando i prezzi sono ancorati al nulla anziché ai valori reali siamo di fronte a un baratro. 

Quanto sopra sono alcuni punti trattati da Raj Patel nel suo libro 'Il valore delle cose e le illusioni del capitalismo' - Ed. Feltrinelli Serie Bianca - € 16,50

Raj Patel è uno studioso che conosce bene i meccanismi della produzione del cibo: è un ex dirigente della Banca Mondiale e del Wto, l’organizzazione mondiale per il commercio, nonché laureato ad Oxford,  per cui diremmo che è  “uno del sistema”.