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venerdì 24 maggio 2013

Meno sprechi e più qualità nel nostro cibo



22/05/2013 - 


Lo spreco di cibo è una delle contraddizioni della nostra epoca. Segnale evidente di un sistema alimentare che funziona per distribuire cibo e creare profitto, lo spreco deve farci riflettere sulle nostre abitudini alimentari, specialmente in un periodo economicamente critico come quello attuale. Con il portafoglio più leggero siamo costretti tutti a scegliere meglio quello che acquistiamo, quindi anche a comprare il cibo con maggiore attenzione e forse anche per questo motivo, negli ultimi anni, il cibo biologico ha registrato un costante aumento, seppure l’andamento generale dei consumi di cibo non sia in crescita. Non solo: in un momento di transizione come quello che stiamo vivendo, assistiamo al crescere del numero di persone che non si accontentano più di essere semplici consumatori e si attivano in vari modi: c’è chi decide, ad esempio, di cimentarsi in alcune pratiche di autoproduzione di cibo - marmellate, pane, biscotti - che consentono sia di mangiare meglio che di risparmiare, chi si impegna negli orti urbani, diffusi in molte città italiane, dimostrando che anche in città è possibile praticare un po’ di agricoltura.

La maggiore attenzione ai consumi, il diffondersi dell’autoproduzione e degli orti privati, urbani e scolastici, il coinvolgimento di centinaia di migliaia di persone nei gruppi di acquisto solidali e collettivi fanno ben sperare nella promozione e nella diffusione di un sistema alimentare non basato sullo spreco. Perché sprecare cibo significa anche sprecare terra, energia, acqua, soldi, saperi e lavoro umano.

Per questi motivi, nel mese di aprile Slow Food ha siglato un partenariato con l’iniziativa della Fao “Save the Food” (www.fao.org/save-food) e il 25 maggio, in occasione delle Slow Food Day, racconterà, in oltre 300 piazze italiane, che un  sistema agroalimentare con meno sprechi e più qualità non solo è possibile, ma c’è già, in molti luoghi della nostra Italia. Si tratta ‘solo’ di volerlo vedere e di lavorare per diffonderlo il più possibile.

Francesco Mele
Responsabile programma ‘lotta agli sprechi’ Slow Food Italia
Da La Stampa del 20 maggio 2013 

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