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martedì 11 gennaio 2011

Mangimi alla diossina: per capirne di più.

Diossina, Coldiretti: "Subito etichetta di origine su tutti i prodotti"

L'emergenza diossina scoppiata in Germania su polli, mucche e maiali ha messo in allarme l'intera Europa. In riferimento alla scoperta di uova e mangimi contaminati nel territorio tedesco, la Coldiretti sottolinea la necessità di approvare quanto prima in Italia il disegno di legge che rende obbligatorio indicare la provenienza in etichetta su tutti i prodotti alimentari.

di Coldiretti - 10 Gennaio 2011

uova
In Germania l'allarme diossina è scattato dopo la scoperta della presenza di diossina in uova e in mangimi destinati a pollame e suini
Come già avviene per le uova occorre estendere l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta su tutti i prodotti con la rapida approvazione del disegno di legge che dovrà essere discusso alla Camera per l’approvazione definitiva dopo il consenso raccolto da tutti i gruppi parlamentari al Senato.
È quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’emergenza diossina scoppiata in Germania su polli, mucche e maiali nel sottolineare che attualmente in Italia l'obbligo di indicare la provenienza è in vigore per carne bovina (dopo l’emergenza mucca pazza), pollo (dopo l’emergenza aviaria), ortofrutta fresca, uova, miele, latte fresco, passata di pomodoro, extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare e l’etichetta è anonima per circa la metà della spesa dalla pasta ai succhi di frutta, dal latte a lunga conservazione ai formaggi, dalla carne di maiale ai salumi.
Per questi prodotti comperare direttamente dai produttori agricoli e acquistare l’ampia gamma di formaggi e salumi Made in Italy a denominazione di origine protetta (Dop) che garantiscono l’origine nazionale della materia prima impiegati è - suggerisce la Coldiretti - una importante garanzia per i cittadini.
L’Italia è infatti - sottolinea la Coldiretti - un forte importatore dalla Germania che è il principale fornitore di latte e derivati dell’Italia con quasi 41 milioni di quintali all’anno in equivalente latte (latte, latticini e formaggi), ma che esporta nella penisola anche grandi quantità di maiale (220 milioni di chili di carne e 3,7 milioni di chili di maiali vivi da macellare in Italia nei primi nove mesi del 2010) e marginalmente di uova (2,7 milioni di chili di uova, (in guscio,fresche, conservate o cotte nello stesso periodo).
controllo etichetta
Occorre estendere l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta a tutti i prodotti
L’importante e tempestiva azione messa in atto dal Ministero della Salute grazie alla presenza in Italia del sistema di controlli più capillare in Europa deve essere accompagnata - sostiene la Coldiretti - da interventi strutturali comel’obbligo di indicare la provenienza in etichetta che ne consenta di aumentare l’efficacia a garanzia dei produttori italiani e dei consumatori.
Occorre intervenire per non rincorrere le emergenze in un Paese come l’Italia che è forte importatore e dove - precisa la Coldiretti - due fette di prosciutto su tre vendute come italiane sono provenienti da maiali allevati all'estero, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta è ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere, ma chi acquista - denuncia  la Coldiretti - non può saperlo perché non è sempre obbligatorio indicarlo in etichetta.
Con l’approvazione del provvedimento sull’obbligo di etichettatura da parte del parlamento, l’Italia - conclude la Coldiretti - ha l’opportunità di svolgere una azione di leadership in Europa nellatutela della qualità e della sicurezza dei consumatori.
I cibi con l'etichetta con l'origine sulle tavole degli italiani
Cibi con l'indicazione di provenienza
Carne di pollo e derivati
Carne bovina
Frutta e verdura fresche
Uova
Miele
Passata di pomodoro
Latte fresco
Pesce
Extravergine di oliva
...E quelli senza
Pasta
Carne di maiale e salumi
Carne di coniglio
Frutta e verdura trasformata
Derivati del pomodoro diversi da passata
Formaggi
Derivati dei cereali (pane, pasta)
Carne di pecora e agnello
Latte a lunga conservazione

fonte: Il cambiamento  www.ilcambiamento.it



Uova tedesche alla diossina: ecco l'elenco delle partite sospette. Nessun problema per le uova italiane

La rivista tedesca  Stiftung Warentest  specializzata nella pubblicazione di  test comparativi sui prodotti e sugli alimenti, riporta  sul sito l'elenco delle partite di uova potenzialmente  contaminate e che potrebbero essere ancora in  circolazione nei supermercati e nei punti vendita.
Si tratta di 7 codici che fanno riferimento a lotti e partite  provenienti da diverse località della Germania. Come risulta dalla tabella le uova sospette sono facilmente identificabili perché il codice di identificazione (stampato sul guscio e sulla confezione) inizia con il numero (riferito al tipo di allevamento delle galline) seguito dalle lettere DE che indica il paese di origine ovvero la Germania.
Come si vede dalla quarta colonna della tabella,  ci sono alcune partite di uova che scadono il 20 gennaio 2011 e quindi potrebbero essere ancora in vendita.
Le uova commercializzate in Italia sono nella quasi totalità ( oltre il  99 % prodotte nel nostro paese)   e questo dovrebbe tranquillizzare tutti i consumatori. In ogni caso le uova tedesche  da non consumare  sono solo quelle che riportano i  codici riportati in tabella e non le altre.
Dioxin in Eiern und Geflügel Meldung
Foto:Photos.com
Domenica 09 Gennaio 2011

fonte:   Il fatto alimentare  www.ilfattoalimentare.it

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