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lunedì 6 febbraio 2012

Tra scioperi e freddo polare non è facile mangiare "sostenibile"



06/02/2012 - Sono settimane un po' strane per chi vuole fare la spesa seguendo le stagioni

Mentre neve e gelo si stanno spostando al Centro-Sud, è rientrato lo sciopero degli autotrasportatori e le merci hanno ricominciato a circolare, neve permettendo, in tutta la Penisola. Ma sono settimane un po’ strane per chi vuole fare la spesa seguendo le stagioni: in Italia il concetto di stagionalità è molto diversificato a seconda delle zone in cui si vive e le situazioni sono sempre un po’ più complesse rispetto a quello che ci indicano i calendari di frutta e verdura che pretendono di essere validi ovunque.

Per esempio al Nord, dopo il blocco totale della scorsa settimana, è arrivata come previsto tanta merce a prezzi bassissimi. Se sette giorni fa suggerivamo di stare fermi, oggi invece consigliamo di fare un po’ di scorta, nei limiti della ragionevolezza e con attenzione alla freschezza. I prezzi convenienti però riguardano soprattutto i canali della grande distribuzione. Come avrete notato le bancarelle nei mercati spesso neanche ci sono, un po’ perché evitano di affrontare il tempo inclemente, un po’ perché non hanno smaltito del tutto i problemi di approvvigionamento. A fronte dei contadini locali che hanno pochissimi prodotti (a inizio febbraio al Nord si raccoglie poco o niente), la grande distribuzione ha invece ripreso il suo ritmo normale, avvantaggiandosi nei prezzi grazie all’eccezionale offerta post-sciopero che arriva da Sud.

Dicevamo di fare un po’ di scorta perché intanto il maltempo sta scendendo la Penisola: se fino a pochi giorni fa in Meridione non ci sono state gelate e hanno resistito temperature favorevoli alla produzione di merce fresca in grandi quantità e qualità (finocchi, agrumi, broccoli, carote), con il freddo ci saranno grosse ripercussioni. La produzione calerà e i prezzi saliranno.

Il Sud di solito ha prodotti in pieno inverno e il Nord, com’è normale, aspetta la primavera, ma tra beghe di trasporti e l’ondata di gelo che si sposta, la situazione evolve di giorno in giorno. Ciò che è certo è che se si vuole mangiare sostenibile questi sono giorni duri. Perciò consigliamo di consolarsi con una buona birra artigianale locale: in Italia ci sono ben 400 birrifici artigianali, di cui qualcuno sicuramente vicino a casa vostra. Lanciatevi in questo mondo interessante facendovi guidare, magari usando la “Guida alle Birre d’Italia” di Slow Food, unica nel suo genere e ricca d’indirizzi dove acquistare direttamente dal produttore.

A cura di Carlo Bogliotti

Rubrica "Sabato al mercato" da La Stampa 4/2/12



Fonte:   Slow Food 

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