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Il Parco Agricolo Sud Milano è sicuramente, tra i Parchi regionali che insistono sul territorio della nostra provincia, quello che da più tempo assorbe le maggiori energie dell'istituzione provinciale.
Il motivo di ciò non risiede solamente nel fatto che la Provincia risulta essere, secondo la l.r. n. 24/90, l'Ente Gestore del Parco stesso ma nella complessità e vastità di un progetto che interessa più della metà del territorio provinciale e sessantuno Comuni.
Un Parco che intreccia, in un'esperienza forse unica a livello europeo, motivi di salvaguardia e tutela del territorio con la difesa di una funzione economica come quella agricola che ha segnato la storia dello sviluppo economico di quest'area; un Parco che deve tenere conto di una domanda sociale sempre più ampia o alla ricerca di spazi aperti, fruibili e ricchi di significativi valori culturali, il tutto in un contesto di area metropolitana tra le più sviluppate del Paese.
Ci troviamo infatti in un territorio che già a partire dal Medio Evo ha visto l'uomo operare modificandone la qualità del paesaggio. "Un paesaggio costruito" come scriveva il Cattaneo, a cominciare dalle opere idrauliche e dall'utilizzo della risorsa acqua di cui è ricca questa provincia.
L'opera dell'uomo tenacemente, costantemente si è sforzata di regolare e modellare il corso delle acque valorizzandone il suo utilizzo a fini militari, agricoli, di vie di commercio e di traffico.
Nel corso dei secoli il territorio si è andato organizzando attorno a questa risorsa primaria: in principio furono le Abbazie (Chiaravalle, Mirasole, Viboldone), poi vennero i castelli (Rocca Brivio, Melegnano, Bussero, Cusago), in epoche più recenti Ville e Cascine (Villa Invernizzi, Villa Ca' Resta, Cascina Grande), l'ultimo secolo un'edilizia brutta e disordinata oltre all'inquinamento diffuso delle acque, al degrado di vaste aree ai margini dei centri abitati.
Il nostro riscatto come uomini contemporanei incomincia proprio attraverso il lungo e contraddittorio percorso che porta negli anni sessanta all'individuazione dell'idea di Parco, negli anni settanta - ottanta al suo sviluppo da concetto a strumento legislativo-amministrativo, negli anni novanta all'affermazione legislativa ed ai primi passi per dotarsi come Parco di strumenti gestionali fondamentali allo sviluppo di iniziative volte a recuperare e valorizzare il territorio. Obiettivo fondamentale è il governo dello sviluppo entro criteri di compatibilità ambientale e nel rispetto della sua vocazione agricola, prima compito impossibile proprio in assenza di un strumento unitario come il Parco stesso.
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