18/10/2012 -
Spesso sul nostro piatto arrivano cibi ricchi di tecnologia e poveri in gusto. L’industria alimentare ci offre cibi facili da reperire e a basso costo a scapito di alimenti completi che non contengono ingredienti estranei al mondo dell’edibile. Ne parleremo durante il Salone del Gusto e Terra Madre alla Conferenza Quanto “non-cibo” mangiamo?.
Intanto vi proponiamo un utile vademecum per fare attenzione agli ingredienti e leggere le etichette.
Preparati a base di frutta e latte
L’alimentazione dei bambini è importante, giusto? Bisogna educarli a mangiare cose sane, a consumare tanta frutta e tanta verdura, a evitare il più possibile merendine confezionate e patatine. E allora, cosa c’è di meglio di una merenda a base di latte e frutta? Già, peccato che, sebbene la confezione reciti «senza conservanti», nel prodotto ci siano aromi e addensanti. Per non parlare di quel bel colore acceso, che piace tanto ai bambini, dato da ben due coloranti, E100 e E120.
Formaggi industriali
Di cosa sono fatti i formaggi? Sembra una domanda a cui è facile rispondere: latte, sale, caglio. E invece, in questi formaggi trovati sugli scaffali la lista degli ingredienti si allunga a dismisura. Amidi modificati, correttori di acidità, addensanti. C’è perfino un conservante come l’E235, dall’elevata tossicità: l’etichetta però ci informa servizievole che è solo sulla buccia. Ecco, allora sì che la faccenda è diversa… per non parlare di quella generica dicitura formaggio, al primo posto nella lista ingredienti. Quante cose si possono celare dietro quella parola, quanti altre sofisticazioni di cui evidentemente non abbiamo il diritto di essere informati?
Tramezzini al supermercato
La lista degli ingredienti di questi tramezzini si commenta da sola. Ho voglia di uno spuntino leggero e veloce, e mi ritrovo a mangiare una quantità esorbitante di addensanti, emulsionanti, conservanti e compagnia bella. E anche un po’ di olio di colza, tanto per gradire.
Piatti pronti
Non sempre si ha il tempo per prepararsi un pranzo come si deve, o una cena con tutti i crismi. Ecco allora l’irresistibile richiamo di tutte quelle preparazioni che promettono di farci risparmiare tempo e fatica. Il preparato per purè fatto con «patate fresche attentamente selezionate», a cui però sono stati aggiunti emulsionanti, stabilizzanti, antiossidanti. Le verdure già pronte per frittata, un vero e proprio concentrato di additivi – sai che fatica a lavarle e mondarle da solo?
“Cibi sani”
Da qualche anno ormai siamo bombardati da reclame di prodotti sani, dietetici, a zero grassi, zero calorie, zero tutto. Uno dei trend maggiormente in crescita è quello dei cereali integrali: un buon pane di segale, ricco di fibra, è perfetto per chi sta attento al benessere del proprio corpo. Già, peccato che oltre alla fibra, dentro ci siano conservanti e acidificanti. E il pollo che, come recita la confezione, è «leggero», «con massimo l’1%di grassi»? Compensa i grassi perduti con un numero esorbitante di additivi. E chissà di che colore era prima che ci aggiungessero il colorante caramello…
Fonte: Slow Food
Intanto vi proponiamo un utile vademecum per fare attenzione agli ingredienti e leggere le etichette.
Preparati a base di frutta e latte
L’alimentazione dei bambini è importante, giusto? Bisogna educarli a mangiare cose sane, a consumare tanta frutta e tanta verdura, a evitare il più possibile merendine confezionate e patatine. E allora, cosa c’è di meglio di una merenda a base di latte e frutta? Già, peccato che, sebbene la confezione reciti «senza conservanti», nel prodotto ci siano aromi e addensanti. Per non parlare di quel bel colore acceso, che piace tanto ai bambini, dato da ben due coloranti, E100 e E120.
Formaggi industriali
Di cosa sono fatti i formaggi? Sembra una domanda a cui è facile rispondere: latte, sale, caglio. E invece, in questi formaggi trovati sugli scaffali la lista degli ingredienti si allunga a dismisura. Amidi modificati, correttori di acidità, addensanti. C’è perfino un conservante come l’E235, dall’elevata tossicità: l’etichetta però ci informa servizievole che è solo sulla buccia. Ecco, allora sì che la faccenda è diversa… per non parlare di quella generica dicitura formaggio, al primo posto nella lista ingredienti. Quante cose si possono celare dietro quella parola, quanti altre sofisticazioni di cui evidentemente non abbiamo il diritto di essere informati?
Tramezzini al supermercato
La lista degli ingredienti di questi tramezzini si commenta da sola. Ho voglia di uno spuntino leggero e veloce, e mi ritrovo a mangiare una quantità esorbitante di addensanti, emulsionanti, conservanti e compagnia bella. E anche un po’ di olio di colza, tanto per gradire.
Piatti pronti
Non sempre si ha il tempo per prepararsi un pranzo come si deve, o una cena con tutti i crismi. Ecco allora l’irresistibile richiamo di tutte quelle preparazioni che promettono di farci risparmiare tempo e fatica. Il preparato per purè fatto con «patate fresche attentamente selezionate», a cui però sono stati aggiunti emulsionanti, stabilizzanti, antiossidanti. Le verdure già pronte per frittata, un vero e proprio concentrato di additivi – sai che fatica a lavarle e mondarle da solo?
“Cibi sani”
Da qualche anno ormai siamo bombardati da reclame di prodotti sani, dietetici, a zero grassi, zero calorie, zero tutto. Uno dei trend maggiormente in crescita è quello dei cereali integrali: un buon pane di segale, ricco di fibra, è perfetto per chi sta attento al benessere del proprio corpo. Già, peccato che oltre alla fibra, dentro ci siano conservanti e acidificanti. E il pollo che, come recita la confezione, è «leggero», «con massimo l’1%di grassi»? Compensa i grassi perduti con un numero esorbitante di additivi. E chissà di che colore era prima che ci aggiungessero il colorante caramello…
Fonte: Slow Food
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