Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana
Le lettere selezionate sono tratte dai libri di Malvezzi e Pirelli ("Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana", Einaudi, Torino 1994, quindicesima edizione) e di Avagliano e Le Moli ("Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma", Mursia, Milano 1999).
Albino Albico
Di anni 24 – operaio fonditore – nato a Milano il 24
novembre 1919 -. Prima dell’8 settembre 1943 svolge propaganda ediffonde stampa antifascista – dopo tale data è uno degli
organizzatori del GAP, 113a Brigata Garibaldi, di Baggio (Milano), del quale diventa comandante -. Arrestato il 28
agosto 1944 da militi della "Muti", nella casa di un compagno, in seguito a delazione di un collaborazionista infiltratosi
nel gruppo partigiano – tradotto nella sede della "Muti" in Via Rovello a Milano – torturato – sommariamente processato -.
Fucilato lo stesso 28 agosto 1944, contro il muro di ViaTibaldi 26 a
Milano, con Giovanni Aliffi, Bruno Clapiz e Maurizio Del Sale.
Carissimi, mamma,
papà, fratello sorella e compagni tutti,
mi trovo senz’altro a
breve distanza dall’esecuzione. Mi sento però calmo e muoio sereno e con
l’animo tranquillo.
Contento di morire per
la nostra causa: il comunismo e per la nostra cara e bella Italia.
Il sole risplenderà su
noi "domani" perché TUTTI riconosceranno che nulla di male abbiamo
fatto noi.
Voi siate forti come
lo sono io e non disperate.
Voglio che voi siate
fieri ed orgogliosi del vostro Albuni che sempre vi ha voluto bene.
Armando Amprino (Armando)
Di anni 20 - meccanico - nato a Coazze (Torino) il 24 maggio
1925 -. Partigiano della Brigata " Lullo Mongada ",Divisione Autononia " Sergio De Vitis ", partecipa
agli scontri del maggio 1944 nella Valle di Susa e a numerosi colpi di mano in
zona Avigliana (Torino) -. Catturato nel dicembre 1944 da pattuglia RAU
(Reparto Arditi Ufficiali), allaBarriera di Milano in Torino - tradotto alle Carceri Nuove
di Torino Processato dal Tribunale Co.Gu. (ControGuerriglia) di Torino Fucilato il 22 dicembre 1944, al
Poligono Nazionale del Martinetto in Torino da plotone di militi della GNR, con Candido Dovis.
Dal Carcere, 22 dicembre 1944
Carissimi genitori,
parenti e amici tutti,
devo comunicarvi una
brutta notizia. Io e Candido, tutt'e due, siamo stati condannati a morte. Fatevi
coraggio, noi siamo innocenti. Ci hanno condannati solo perché siamo
partigiani. Io sono sempre vicino a voi.
Dopo tante vitacce, in
montagna, dover morir cosí... Ma, in Paradiso, sarò vicino a mio fratello, con
la nonna, e pregherò per tutti
voi. Vi sarò sempre vicino, vicino a te, caro papà, vicino a te, mammina. Vado alla morte
tranquillo assistito dal Cappellano delle Carceri che, a momenti, deve portarmi
la Comunione. Andate poi da lui, vi dirà
dove mi avranno seppellito.
Pregate per me. Vi chiedo perdono, se vi ho dato dei dispiaceri.
Dietro il quadro della
Madonna, nella mia stanza, troverete un po' di denaro. Prendetelo e fate dire
una Messa per me. La mia roba, datela ai poveri del paese. Salutatemi il Parroco ed il Teologo, e dite
loro che preghino per me. Voi fatevi coraggio. Non
mettetevi in pena per me. Sono in Cielo e pregherò per voi. Termino con
mandarvi tanti baci e tanti
auguri di buon Natale.
Io lo passerò in Cielo. Arrivederci in Paradiso.
Vostro figlio Armando
Viva l'Italia! Viva
gli Alpini!
Franco Balbis (Francis)Di
anni 32 - uffìciale in Servizio Permanente Effettivo - nato a Torino il 16
ottobre 1911 - Capitano di Artiglieria in Servizio di Stato Maggiore,
combattente a Ain El Gazala, El Alamein ed in Croazia, decorato di Medaglia
d'Argento, di Medaglia di Bronzo e di Croce di Guerra di 1a Classe -
all'indomani dell'8 settembre 1943 entra nel movimento clandestino di Torino -
è designato a far parte del 1° Comitato Militare Regionale Piemontese con
compiti organizzativi e di collegamento -. Arrestato il 31 marzo I944, da
elementi della Federazione dei Fasci Repubblicani di Torino, mentre partecipa
ad una riunione del CMRP nella sacrestia di San Giovanni in Torino -.
Processato nei giorni 2-3 aprile 1944, insieme ai membri del CMRP, dal
Tribunale Speciale per la
Difesa dello Stato -. Fucilato il 5 aprile 1944 al Poligono Nazionale
del Martinetto in Torino, da plotone di militi della GNR, con Quinto
Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Bracciní, Errico Giachino, Eusebio Giambone,
Massimo Montano e Giuseppe Perotti -. Medaglia d'Oro e Medaglia d'Argento al
Valor Militare.
Torino, 5 aprile 1944
Possa il mio grido di
"Viva l'Italia libera" sovrastare e smorzare il crepítio dei
moschetti che mi daranno la morte; per il bene e per l'avvenire della nostra
Patria e della nostra Bandiera, per le quali muoio felice!
Franco Balbis
Achille Barilatti (Gilberto della Valle)
Di anni 22 - studente in scienze economiche e commerciali - nato a Macerata il 16 settembre 1921 -. Tenente di
complemento di Artiglieria, dopo l'8 settembre 1943 raggiunge Vestignano sulle alture maceratesi, dove nei successivi
mesi si vanno organizzando formazioni partigiane - dal Gruppo " Patrioti Nicolò " è designato comandante del
distaccamento di Montalto -. Catturato all'alba del 22 marzo 1944, nel corso di un rastrellamento effettuato da tedeschi e
fascisti nella zona di Montalto - mentre 26 dei suoi sono fucilati immediatamente sul posto e 5 vengono salvati grazie al
suo intervento, egli viene trasportato a Muccia (Macerata) ed interrogato da un ufficiale tedesco ed uno fascista -.
Fucilato senza processo alle ore 18,25 del 23 marzo I944, contro la cinta del cimitero di Muccía Medaglia d'Oro al
Valor Militare.
Mamma adorata,
quando riceverai la presente sarai già straziata dal dolore. Mamma, muoio fucilato per la mia idea. Non vergognarti di tuo figlio, ma sii fiera di lui. Non piangere Mamma, il mio sangue non si verserà invano e l'Italia sarà di nuovo grande. Da Dita Marasli di Atene potrai avere i particolari sui miei ultimi giorni.
Addio Mamma, addio Papà, addio Marisa e tutti i miei cari; muoio per l'Italia. Ricordatevi della donna di cui sopra che tanto ho amata. Ci rivedremo nella gloria celeste.
Viva l'Italia libera!
Achille
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