27/01/2011 - Sloweb |
Nel panorama delle verdure invernali non mancano mai le carote, anche perché si trovano tutto l’anno. Sul loro prezzo incide molto la qualità, ma restano per 12 mesi tra gli 80 cent e 1,50 € al chilo, a seconda della qualità. I grandi coltivatori spuntano soltanto una decina di centesimi, ma spesso perché le vendono ancora nel campo, e sta poi al grossista raccoglierle, lavarle, selezionarle. Così si spiega, ma solo in parte, il grande ricarico. Per i nostri tentativi di mangiare in maniera sostenibile può essere utile sapere da dove provengono in larga maggioranza in base ai periodi. Da dicembre a febbraio hanno il primato le zone attorno a Fiumicino al Centro e a Chioggia al Nord (per estensione, tutta la Pianura Padana). Poi, in marzo e aprile è la volta della Sicilia, quindi a maggio e giugno si torna a Fiumicino e Chioggia (si seminano in maniera ciclica per coprire tutti i “buchi” di mercato). Per tutta l’estate fino a ottobre invece provengono del Fucino in Abruzzo e da novembre si ritorna in Lazio e Veneto. Evitando a priori quelle che vengono da molto lontano, parliamo solo di carote italiane e in questi casi di produzione su larga scala, perché i banchi del mercato possono comunque garantire in tutta Italia dei prodotti locali in ogni stagione, facili da trovare. Da noi non si usano serre, al massimo si coprono in inverno con dei teli o, come si fa a San Rocco Castagnaretta vicino a Cuneo (tra le migliori), con paglia di riso. Questo consente di evitare la conservazione in grandi celle frigorifere come avviene nella filiera industriale e di avere un prodotto sempre piuttosto fresco, quindi più ricco in gusto e proprietà nutritive. C’è da dire che il ciuffo verde ancora attaccato è sì garanzia di freschezza, ma soprattutto indica che sono state raccolte a mano, perché la raccolta meccanica su ampi terreni prima toglie il verde e poi “ara” per raccogliere il prodotto. Infine una segnalazione curiosa ma “di gusto”: a San Vito di Polignano a Mare, in Puglia, ci sono delle carote eccezionali, saporitissime, coltivate vicino al mare su terreni sabbiosi. È un recente Presidio Slow Food, ci sono da novembre a maggio e hanno la particolarità di essere anche gialle, viola scuro, blu o bianche. Sono il frutto della tradizionale conservazione dei semi da parte di tanti piccoli contadini e crude in pinzimonio sanno di carota al quadrato. di Carlo Bogliotti La rubrica Sabato al Mercato la trovi su La Stampa ogni sabato alla pagina delle previsioni del tempo fonte: www.slowfood.it |
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giovedì 27 gennaio 2011
Solo la carota con il ciuffo verde è stata raccolta a mano nei campi
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