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giovedì 28 febbraio 2013

Carne di cavallo: lo scandalo causato dalla macellazione illegale di animali da corsa. Anche il Guardian porta avanti questa tesi




lasagne-findus-carne-cavallo-gran-bretagnaLa vicenda della carne di cavallo macinata aggiunta alle lasagne ha coinvolto venti Paesi europei. Sui giornali sono apparsi centinaia di articoli, ma c’è una domanda che resta senza riposta. Perché utilizzare la carne di equino che costa più di quella bovina per preparare hamburger, ripieni per tortellini o carne trita per lasagne?

Se siamo di fronte a una truffa vuol dire che qualcuno trae degli illeciti vantaggi economici. Ma questa storia ha tutte le caratteristiche di un’operazione in perdita che difficilmente può interessare. Basta dire che fino a qualche mese fa nessuna azienda ricercava carne di cavallo nel ripieno di lasagne e tortellini. Le analisi di routine erano focalizzate alla ricerca eventuale di carne di suino, di pollo di tacchino (dal costo inferiore) mentre il cavallo era del tutto escluso.
Ma allora perché qualcuno decide di fare questa operazione fraudolenta? Non siamo di fronte a un dispetto né tanto meno a una beffa. Le autorità sanitarie non danno risposte chiare, c’è chi  parla di origine sconosciuta, altri lanciano strali sull’etichetta poco chiara facendo finta di ignorare che il Paese di origine non rappresenta un elemento di prova!
cavallo-importato-italiaLa tesi portata avanti da Il Fatto Alimentare dall’inizio dello scandalo, è che la carne di cavallo utilizzata provenga dal circuito delle corse sportive. Si tratta di animali classificati come “non dpa”, ovvero non destinati alla produzione di alimenti che quando arrivano a fine carriera, per legge devono essere mantenuti fino alla morte naturale e poi inceneriti. La loro carne non può essere utilizzata nemmeno per il  cibo destinato agli animali. Questi cavalli rappresentano un costo elevato per i proprietari costretti a mantenerli per 10-15 anni. È lecito ipotizzare che qualcuno abbia creato una rete per vendere la carne nel circuito alimentare mischiandola con i cavalli da carne.
La tesi non è così strana. Anche il Guardian oggi avanza questa ipotesi in modo determinato, parla di commercio illegale di cavalli da macello mischiati a cavalli da corsa. Cita le segnalazioni delle organizzazioni che si occupano del benessere animale e di un commercio di cavalli a fine carriera tra Francia, Belgio, Irlanda e Inghilterra che attraverso passaporti falsi cambia identità e invia al macello i cavalli da corsa non destinati all’uso alimentare.
 .......continua la lettura su    Fonte:  Il fatto alimentare 

Roberto La Pira

martedì 26 febbraio 2013

Nevicano anche le fragole, ma meglio non comprarle





25/02/2013 - Questa settimana diamo un consiglio “in negativo”: non comprate le fragole

Mentre fuori in alcune zone d'Italia nevica, nelle ultime due settimane sui mercati nazionali sono letteralmente “nevicate” anche le fragole, in pieno inverno. Catapultate dal Nord del Marocco e dal Sud Ovest della Spagna (Huelva), le avrete notate rosseggiare sui banchi del vostro mercato o promosse da offerte in bella vista nei punti vendita della grande distribuzione, a prezzi ridicoli, come due euro al chilo. Prezzi così bassi le fragole italiane non li raggiungeranno neanche in estate (non si scende mai sotto i tre Euro), quindi nel pieno della giusta stagione e al massimo della produzione. Consigliamo sempre prodotti nel loro periodo migliore, che siano all'apice del gusto e che costino poco. La convenienza di solito è un bel vantaggio della stagionalità e del mangiare locale, ma in questo strano caso di fine febbraio proprio no: fragole africane a prezzi ridicoli. È interessante spiegare perché e perché sarebbe il caso di spendere meglio i propri denari anche di fronte alla classica “offerta che non si può rifiutare”.

Dicevamo delle zone da cui provengono: il Nord del Marocco nell'area di Fez e Huelva, in Spagna vicino a Gibilterra. Produzioni intensive e agroindustriali, che però necessitano di molta manodopera perché le fragole si possono solo raccogliere a mano. È curioso che in Marocco vengano sfruttati altri africani (dal Mali, Niger e altri Paesi più poveri), mentre in Spagna siano i marocchini a fare la raccolta. Il punto però è un altro. Queste fragole sono prodotte espressamente per i mercati del Nord Europa, dove forse i criteri della stagionalità a tavola sono saltati decisamente più che da noi. Sono prese ancora verdi, finiscono di maturare in viaggio verso il Vecchio continente, inquinano. Il gusto è molto povero, manco a dirlo. Ma perché adesso hanno invaso l'Italia? Perché nel Nord Europa fa troppo freddo e non c'è domanda, quindi sono state dirottate sui nostri mercati, sperando di riuscire a piazzarle. Sono tantissime e quasi nessuno le vuole: ecco spiegato perché “vengon via” a due Euro. Inutile dire che sono insostenibili sotto tutti i punti di vista, tranne quello del prezzo finale. Non fatevi tentare e aspettate con pazienza qualche mese, che arrivi la stagione delle fragole. Giustamente, c’è chi dice che l’attesa poi moltiplica il piacere.

Di Carlo Bogliotti - La Stampa 24/2/13
Foto: Flickr

venerdì 15 febbraio 2013

15 febbraio 2013: M'ILLUMINO DI MENO


M’illumino di meno, la celebre Giornata del Risparmio Energetico lanciata daCaterpillar, Radio2, e tutti i suoi sostenitori virtuosi “scendono in campo” per un futuro più illuminato, all’insegna della razionalizzazione dei consumi energetici.
Dopo la stesura dell’Agendina Verde, in collaborazione con le menti più brillanti della ricerca ambientale, Caterpillar continua la “campagna elettorale” per gestire in modo oculato le energie del paese con la diffusione di slogan, locandine e simbolo di M’illumino di meno.
Tutti gli ascoltatori sono invitati a coniare slogan che condensino l’ormai celebre decalogo di M’illumino di meno: “Yes we spegn”, “Il contatore è mio e me lo gestisco io”“Rottama lo spreco” o “Liberté, égalité, risparmieté”.
Al consueto invito ad aderire al simbolico “silenzio energetico” il 15 febbraio 2013 dalle ore 18 in nome della sostenibilità, spegnendo monumenti, piazze, vetrine, uffici, aule e private abitazioni hanno già risposto in molti. Tra adesioni già pervenute spiccano quelle di Milano, Bologna, Firenze, Torino, Bari, Padova, Valle dei Templi ad Agrigento, Genova, Pisa, Matera e altri ancora.
Adesioni illustri anche da parte del mondo dello sport: F.C. Internazionale è la prima squadra di serie A a scegliere M’illumino di meno, mentre il c.t. della nazionale di pallavolo Mauro Berruto sta preparando un discorso motivazionale per tutti gli aderenti all’iniziaitiva.
Endorsement come se piovesse dal mondo della cultura e dello spettacolo: i video dei “millumenisti” illustri sono già visibili su http://caterpillar.blog.rai.it/milluminodimeno/ e anche su http://www.youtube.com/playlist?list=PLxbQt6tIv5UiLuizgO40cY0yWeLiGUdvl
In prima fila: Claudio Bisio, Giulio Scarpati, Giovanni Soldini, Riccardo Iacona, don Andrea Gallo, Luca Mercalli, Renato Mannheimer, oltre ai conduttori de Il Ruggito del Coniglio, 610, Un Giorno da Pecora, RaiTunes e 28Minuti.
Si “vota” il 15 febbraio 2013, con il consueto “silenzio energetico” dalle 18 alle 19,30 e con ogni forma di sensibilizzazione su come consumare e produrre energia in modo efficiente e pulito. Vota M’illumino di meno. Liberté, Egalité, Risparmieté.
Per contribuire alla campagna elettorale più virtuosa di tutti i tempi e aderire all’iniziativa si può postare sul Facebook di M’illumino di Meno la propria modalità di partecipazione e scrivere a millumino@rai.it , anche per ricevere la copertina personalizzata con M’Illumino di Meno da caricare su FB.
www.caterpillar.rai.it www.caterpillaram.rai.it www.facebook.com/milluminodimenomillumino@rai.it

mercoledì 6 febbraio 2013

L'arcobaleno di frutta e verdura: le proprieta' in base al colore





Scegliere frutta e verdura di ogni colore per arricchire i propri piatti e per mantenersi in salute. Dovrebbe essere questa la prima regola da seguire nella scelta di ciò che portiamo in tavola: non dimenticare di abbondare con le porzioni di frutta e verdura, basandosi sulla varietà dei loro colori, oltre che sulla stagionalità.

Frutta e ortaggi formano un vero e proprio arcobaleno di tonalità differenti e di benefici, associati proprio al loro colore, per via della presenza di speciali pigmenti, ognuno con le proprie caratteristiche da non sottovalutare, soprattutto per quanto riguarda la loro capacità di proteggere il nostro organismo da patologie gravi come tumori, infarto e ictus.
Ecco una possibile divisione di frutta e verdura in base a colori e proprietà benefiche.

Bianco

La frutta e la verdura di colore bianco può contenere sostanze in grado di agire positivamente nei confronti della nostra salute, come l'allicina, che è stata collegata all'abbassamento del colesterolo nel sangue e della pressione sanguigna, così come ad una possibilità di riduzione del rischio di cancro allo stomaco e di patologie cardiache. Alcuni membri del "gruppo bianco", come le banane e le patate, possono essere considerati buone fonti di minerali come il potassio.
Tra la frutta e la verdura associata al colore bianco troviamo:
Aglio -  Banane - Cavolfiori - Cipolle -  Finocchi -  Pastinaca - Patate -  Pesche bianche -  Pere - Porri -
Rape bianche - Scalogno

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sabato 2 febbraio 2013

Cambiamento climatico: Stern lancia nuovo allarme




29/01/2013 - L'autore del noto rapporto sul cambiamento climatico mette in guardia i Governi: «Il pianeta assorbe meno carbonio del previsto. Andiamo verso l'aumento delle temperature di 4 gradi»

«Se guardo indietro, mi rendo conto di avere sottostimato i rischi. Il pianeta e l’atmosfera sembrano assorbire molto meno carbonio di quanto ci aspettassimo, mentre le emissioni aumentano: gli effetti si stanno manifestando molto prima e molto più velocemente di quanto avessimo predetto». Lord Nicholas Stern, presidente del Grantham research institute on climate change and the environment, intervistato al Word Economic Forum di Davos da The Guardian ha dichiarato che avrebbe voluto essere stato più diretto e deciso nel sottolineare i rischi dell’aumento delle temperature quando nel 2006 pubblicò il noto rapporto sui cambiamenti climatici commissionato dal Governo britannico.

Il rapporto Stern 6 anni fa indicava una probabilità del 75% che le temperature mondiali potessero aumentare nel lungo periodo tra i 2 e i 3 gradi al di sopra della media, ma approfondendo i suoi studi e alla luce dei dati sulle emissioni, ora Stern crede che l’aumento sarà nell’ordine dei 4 gradi: «Alcuni governi, come quello cinese, hanno iniziato da poco a prendere atto della gravità del rischio. Ma non basta, ora è necessario riconvertire le attività economiche in sistemi che limitano il dispendio energetico e utilizzano tecnologie ecocompatibili: in gioco c’è la vita stessa di tantissime persone».

L’allarme lanciato dallo scienziato britannico è stato colto dal nuovo presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim, anche lui a Davos: «Se la temperatura aumenterà di 4 gradi come predetto, nasceranno nuovi conflitti per il controllo delle risorse, ovunque si dovrà combattere per l’accesso al cibo e all’acqua» ha dichiarato sottolineando come mitigare gli effetti del cambiamento climatico sarà uno degli obiettivi del suo mandato: «Creiamo un carbon market ed eliminiamo le sovvenzioni ai combustibili fossili. Soprattutto rendiamo più sostenibili le 100 megalopoli responsabili del 60 al 70% delle emissioni globali. Dobbiamo trovare sistemi di produzione ecosostenibili per stimolare la crescita economica. La buona notizia è che esistono, dobbiamo solo applicarli».

Fonte: The Guardian Foto:  Liviob