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mercoledì 22 giugno 2011

Save & Grow: produrre di più con minori risorse. Si può?

21/06/2011 - Sloweb
In un mondo che vede la popolazione in continua crescita, la Fao ha recentemente annunciato una nuova iniziativa che permetterebbe di produrre maggiori quantità di cibo rispettando l’ambiente.

L'appello della Fao per un'intensificazione sostenibile della produzione, a oltre mezzo secolo dalla Rivoluzione verde degli anni '60, è contenuto nella pubblicazione Save and grow curata dalla Divisione Fao Produzione vegetale e protezione delle piante. Il nuovo approccio, rivolto ai contadini dei Paesi in via di sviluppo, dovrebbe aiutarli a economizzare sui costi di produzione e massimizzare le rese.

Si stima che la Rivoluzione verde abbia salvato dalla carestia un miliardo di persone, riuscendo tra il 1960 e il 2000 a produrre cibo sufficiente per una popolazione mondiale che è passata da 3 a 6 miliardi di persone. Tuttavia, l'attuale paradigma di produzione intensiva non riesce più a stare al passo con le sfide poste dal nuovo millennio.


L'approccio "produrre di più con meno" attinge in parte alle tecniche dell'agricoltura di conservazione, una serie di pratiche agronomiche che permettono una migliore gestione del suolo, limitando gli effetti negativi sulla sua composizione. Per fare questo essa promuove una lavorazione minima del terreno, facendo a meno dell'aratura profonda, per mantenere in modo permanente la copertura organica. I residui delle coltivazioni sono lasciati sui campi e si fanno ruotare le colture alternando quelle cerealicole con le leguminose che arricchiscono il terreno.
Tra le altre tecniche sviluppate dalla Fao e dai suoi partners nel corso degli ultimi anni e ora presentate nella pubblicazione, vi è l'irrigazione di precisione, per uno sfruttamento più efficente delle risorse idriche, e un impiego limitato dei fertilizzanti per raddoppiare i nutrienti assorbiti dalle piante. Questi metodi aiutano le colture ad adattarsi al cambiamento climatico e non solo permettono di produrre più cibo, ma contribuiscono anche a ridurre il fabbisogno di acqua del 30% e i costi energetici sino al 60%. In alcuni casi, come dimostrato di recente in Africa australe, si possono incrementare le rese di ben sei volte, mentre è certificato che i rendimenti dei coltivatori che hanno seguito queste tecniche in 57 Paesi a basso reddito sono aumentati di circa l'80%.

Scarica qui il riassunto di Save and grow:
Save-and-grow-flyer.pdf



Fonte:
www.aiol.it 


Alessia Pautasso
a.pautasso@slowfood.it 
 

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