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domenica 31 ottobre 2010

Le 5 idee per riciclare le custodie dei cd

I CD sono  fatti di un materiale complicatissimo da riciclare, molto inquinante e, per questo motivo, i suggerimenti per un loro  RIUTILIZZO  alternativo  sono stati presentati diverse volte. Il consiglio rimane, quindi, il solito: cercare di utilizzare altri supporti (come ad esempio le chiavette USB) che permettono lo stesso tipo di operazioni senza dover fare i conti con la natura. Se, però, ad essere di troppo non è il cd ma la sua custodia eccovi serviti 5 intelligenti consigli di   riciclo creativo  su come poterli trasformare in qualcosa di maggiore utilità e valore.
Anche perché ricordiamo che le custodie del CD non vanno buttate nel bidone della plastica  come ognuno di noi potrebbe erroneamente pensare. Perché? "Semplicemente" perché non vengono considerate un imballaggio da buttare e riciclare, ma un oggetto di lunga durata per il quale i produttori di custodie CD non pagano lo specifico contributo ambientale per raccogliere in modo differenziato e riciclare questo tipo di plastica. In pratica Corepla, il consorzio della plastica, non lo riconosce come materiale valido. E allora... spazio alla fantasia!

Per saperne di più cliccare  QUI

SETTIMANA EUROPEA PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI: 20-28 NOVEMBRE 2010



Dal 20 al 28 novembre 2010 un evento-chiave per promuovere azioni sostenibili volte alla prevenzione dei rifiuti e  a porre in evidenza l’impatto dei nostri consumi sull’ambiente e sui cambiamenti climatici.

Ridurre! E' la parola chiave che la Commissione Europea ha scelto di utilizzare per una delle principali iniziative di sensibilizzazione sui temi dell'impatto ambientale. Ridurre per evitare di produrre spreco, ridurre per non dover correre poi ai ripari, ridurre come nuovo approccio al consumo.

Maggiori dettagli visitando il sito

giovedì 28 ottobre 2010

CONOSCIAMO I NOSTRI PRODUTTORI: CASCINA LASSI - CERRO AL LAMBRO

Oltre all’allevamento di maiali è stata avviata con successo la vendita delle eccellenze alimentari


L’azienda agricola vince la scommessa dei prodotti naturali 
Sarà anche l’era della globalizzazione, ma spesso quest’etichetta può risultare una generalizzazione; si sta affermando infatti negli ultimi anni l’esigenza da parte dei consumatori del Sudmilano e Lodigiano di ritrovare la genuinità dei prodotti locali e di riscoprire il contatto diretto con il produttore. Da questo punto di vista il Parco Agricolo Sudmilano rappresenta una risorsa vitale per la produzione delle eccellenze alimentari del territorio con oltre 1400 aziende agricole. A due chilometri da Melegnano, lungo la strada provinciale per Landriano, dal 1950 la famiglia Zuffada porta avanti l’attività produttiva di cascina Lassi, dove dagli anni Ottanta si allevano maiali e si coltiva granturco. Da qualche mese, grazie alla dedizione e allo spirito d’iniziativa di Mattia Zuffada, 25enne diplomato in agraria e cresciuto in cascina dove lavora al fianco dei nonni e del padre Tiziano, l’attività nell’azienda Lassi si è rinnovata. «È da più di un anno che avevo l’idea di creare uno spaccio all’interno della cascina nel quale trovare oltre ai nostri prodotti le eccellenze delle aziende limitrofe. L’estate scorsa sono venuto a contatto con la realtà dei gruppi di acquisto, ovvero un insieme di consumatori che si uniscono per comprare all’ingrosso prodotti alimentari e poi dividerseli spesso mossi da motivazioni etiche o di ricerca di qualità. Ho avuto lo sprone per partire», racconta Mattia che nel dicembre 2009 ha aperto lo spaccio agricolo dove si possono acquistare carne, salumi, uova, farine, frutta e verdura della cascina, olio del Gargano, vino dell’Oltrepo Pavese, riso e formaggi del Lodigiano. «Io e Marco Celani, che lavora con me da un anno, abbiamo iniziato a partecipare alla fiere agricole a Milano e dintorni e ci siamo fatti conoscere. Oggi oltre a portare i nostri prodotti alle fiere tutte le domeniche, riforniamo diversi gruppi d’acquisto fino a nord di Milano, contribuiamo al servizio catering per eventi e matrimoni e riceviamo ordini da diversi ristoranti». È un lavoro faticoso e che richiede molte rinunce anche perché Mattia oltre alla parte commerciale lavora in cascina per curare la produzione di ortaggi e mais e durante la settimana lavora a tempo pieno all’Ense, Ente nazionale sementi elette, come tecnico analisi per l’iscrizione di varietà di mais al registro nazionale. «Non ho un giorno libero e spesso devo lavorare anche la sera, ma bisogna battere il ferro finchè è caldo e non c’è soddisfazione più grande di vedere che il tuo lavoro, la qualità e genuinità dei tuoi prodotti vengano riconosciuti e apprezzati dai consumatori. La filosofia “Zuffada” è sempre stata improntata al biologico, i maiali vengono alimentati con i prodotti dei nostri campi, non usiamo agenti chimici né conservanti». I suini sono allevati secondo i rigidi parametri del Consorzio prosciutto di Parma e San Daniele e la cascina Lassi fa parte della rete di produttori che partecipa a “I mercati della terra”, mercati contadini che si svolgono in tutta Italia, creati secondo la filosofia di slow food. «Non è facile far capire alla gente che spesso l’aspetto perfetto degli alimenti che trovano nella grande distribuzione non è segno di genuinità; a volte si lamentano perché un salame è diverso dall’altro, ma quando li assaggiano poi ritornano e con il passaparola siamo riusciti a creare un bacino d’utenza ampio e diversificato». La Famiglia Zuffada mantiene vivo uno dei fattori d’eccellenza del territorio sudmilanese, quello del settore agricolo e dei suoi prodotti locali, che tornano a grande richiesta sulle tavole delle famiglie, nelle cucine dei ristoranti e ai banchetti per celebrazioni ed eventi.


Elena Isella
Fonte: Il Cittadino, quotidiano del lodigiano del 13/08/2010
(tutti i diritti rimangono dei legittimi proprietari)

SLOW MONEY: INVESTIMENTI A FAVORE DELL'AGRICOLTURA SOSTENIBILE

Un iniziativa di investimenti low profit a beneficio delle comunità locali. Rallentare il denaro per produrre ortaggi al posto di interessi, a vantaggio di un'agricoltura biologica e sostenibile
Slow Money è una organizzazione no profit, che mira ad attirare investimenti a favore dell'agricoltura sostenibile e delle piccole imprese alimentari locali. È stata fondata nel 1992 da Woody Tasch, presidente dell'Investors' Circle, una rete no profit di investitori, imprenditori, fondazioni e risparmiatori che ha facilitato la riconversione del flusso di denaro e dei fondi investiti verso piccole imprese sostenibili dedicate all’agricoltura biologica.

Per la sua azione di promozione nei confronti delle comunità locali è tra le finaliste nella competizione statunitense 'Ideas for Change in America', organizzata da change.org, una compagnia di imprenditorialità sociale creata nel 2005 con l’obiettivo di risvegliare le coscienze su diverse cause.

Il principio di base è quello del low profit: meno profitti per gli azionisti in cambio di enormi benefici per l'intera comunità, secondo un modello ribattezzato “stakeholder capitalism”, cioè capitalismo collettivo. «Rallentare il denaro" – precisa Tasch - significa anche creare una rete tra le diverse comunità locali, come il modello di Investors' Circle che ha messo in contatto molte realtà nel mondo, in Giappone, Australia, Inghilterra, Francia, Italia e tanti altri ancora».

«Con un investimento di appena l’1% del nostro capitale in cibo locale piuttosto che in operazioni finanziarie – sottolinea un portavoce dell’organizzazione - produrremo ortaggi al posto di interessi, modificando il modello produttivo rivolto unicamente al profitto dei banchieri e sostenendo piuttosto un’agricoltura biologica e sostenibile».

fonte: http://www.aamterranuova.it/article4363.htm

Slow Money
Per investire sul futuro della terra
Autore: Woody Tasch   
Prezzo: € 13,50

“E' assurdo che su ogni dollaro speso per l'alimentazione negli Stati Uniti, in media, solo nove centesimi vadano al produttore. Così come dei 500 miliardi di dollari spesi dalle fondazioni americane, al cibo sia destinato solo lo 0,01 per cento” - ha detto Woody Tasch.


Per ulteriori informazioni: 

mercoledì 27 ottobre 2010

CONSERVAZIONE ALIMENTARE - COME RIDURRE GLI SPRECHI DEL CIBO

Slow Food Melegnano ed il GAS - con il supporto logistico della Cooperativa Edificatrice Lavoratori che mette a disposizione la sala Mazzola, organizzano un corso, a cura della Dott.ssa Michela Stella - tecnologa alimentare - sul

CONSUMO CONSAPEVOLE




Spesso si sottovaluta troppo il problema della conservazione dei cibi. Conservare troppo a lungo o male i cibi comporta, tra gli altri, il rischio di:
·   perdita di valore nutritivo del cibo, per fenomeni di ossidazione e per alterazioni biochimiche
·   aumento della carica batterica, fino alla fermentazione e alla putrefazione del cibo

Il corso è indirizzato a chiunque voglia approfondire la sua conoscenza delle tecniche di conservazione, al fine di migliorare la qualità del nostro cibo  e con l’intento di ridurre  un’importante voce di costo quotidiano 




Giovedì 18 Novembre 2010 - ore 20.30
Conservazione domestica degli alimenti (refrigerazione, surgelazione e cibi da tenere a temperatura ambiente) Istruzioni di base per l’uso di frigorifero e congelatore (come si congela e scongela correttamente)

 Giovedì 25 Novembre 2010 - ore 20.30
Preparazione domestica degli alimenti con le relative tecniche (cottura in forno, frittura, uso della griglia, ecc) e rigenerazione degli alimenti già cotti. Norme igieniche da seguire in tutte le varie operazioni - Esempi pratici.

 
Sede degli incontri:

Cooperativa Edificatrice Lavoratori
Sala  Polifunzionale Mazzola
via Giovanni XXIII, 3
Peschiera Borromeo


ISCRIZIONE  OBBLIGATORIA ENTRO  IL 5 NOVEMBRE
slowpb@alice.it
338 5891162

 
Quota di partecipazione al corso (2 lezioni):    € 25,00

Soci “Slow Food”, “GAS Peschiera” e “Cooperativa Edificatrice Lavoratori”:  € 20,00

Aderenti  “Centro Pari Opportunità” e “Isolachenonc’è”:  € 22,00


martedì 19 ottobre 2010

CIBO SPRECATO: editoriale di Roberto Burdese (Presidente Slow Food Italia) sulla rivista VALORI - ottobre 2010




C’È UNA GRANDE (E SCOMODISSIMA) VERITÀ, quando si parla di cibo sprecato nell’opulento mondo occidentale: il problema vero è che non siamo in presenza di un difetto del sistema, che come tale si può analizzare e, almeno in parte, correggere: lo spreco è parte del sistema, è ciò che gli permette di funzionare a quella velocità e con quel tipo di guadagni.
Il moderno sistema di produzione e distribuzione del cibo, basato su logiche e metodi di tipo industriale e orientato principalmente al mercato, è un sistema lineare, ovvero un sistema che non riutilizza gli scarti della produzione e rinuncia a molte produzioni complementari e accessorie, sia perché non ha interesse a portarle avanti, sia perché spesso, per via delle stesse modalità di produzione, alcuni scarti non possono essere valorizzati o non sono più utilizzabili (si pensi al letame degli allevamenti intensivi, ridotto ormai
a scoria contaminante). Ma tutta questa velocità ha un prezzo in termini di spreco: di energia, di risorse, di prodotto stesso.
L’agricoltura ecologica con i suoi sistemi ideali di distribuzione (la vendita diretta e di prossimità) è invece un sistema integrato. Ovvero tende a riusare scarti e sottoprodotti per altre fasi della produzione o per avviare nuove produzioni: in questo modo incide meno sulle risorse planetarie e abbassa i costi di produzione, oltre a quelli ambientali. Certamente ha ritmi meno intensi e consente guadagni ragionevoli, ma mai straordinari e rapidi.
 
I due tipi di agricoltura e di distribuzione fanno riferimento a due opposti tipi di consumatore. Il primo ha bisogno (di nuovo non è un difetto del sistema, ma una condizione per il suo buon funzionamento) di un consumatore distratto, poco consapevole, poco impegnato e certamente non un buongustaio: che non sappia distinguere i prodotti di qualità da quelli addirittura dannosi per la salute, sua o del Pianeta, che non si ponga troppe domande e che preferisca, come un automa, il prodotto a prezzo più basso, senza rendersi conto
che produrre cibo a “buon mercato” ha costi altissimi (in termini sociali, ambientali, di qualità e di futuro), che non paghiamo all’atto dell’acquisto, ma che stiamo già pagando nei fatti.
 
Il secondo ha bisogno di un consumatore che si senta parte del processo di produzione e che scelga di supportarlo e indirizzarlo; un consumatore che cerchi di vivere in coerenza con le proprie convinzioni e che sappia apprezzare il piacere del buon cibo, anche perché consapevole della relazione con la sua salute, quella dei suoi cari, quella dell’ambiente.
Un consumatore, cosa non secondaria, che sa ancora cucinare, tanto da non doversi accontentare dei cibi di quarta gamma o delle preparazioni industriali. E che può acquistare prodotti apparentemente minori (come i tagli considerati meno nobili delle carni), perché a casa sarà in grado di ricavarne piatti eccellenti.
Ecco perché informare ed educare il consumatore è l’unico modo di provare a correggere il sistema dell’agroindustria: su questo fronte l’associazione Slow Food è costantemente impegnata, con le attività e i progetti delle sue 300 “condotte” (coordinamenti locali, ndr) in tutta Italia. E con grandi momenti collettivi. A partire dal Salone del gusto e da Terra madre, (21-25 ottobre a Torino), dove si discuterà del futuro del cibo ma si imparerà anche, dai produttori e dai cuochi, ciò che ognuno di noi può fare tutti i giorni. 


sabato 16 ottobre 2010

Pesce di lago, di fiume, di mare e....di VALLE !!!!!


Sabato 16 ottobre 2010 presso il Circolo Arci del Quartiere Olmi di Milano si è svolto un incontro tra GAS Milanesi, Slow Food e pescatori.





Clou dell'incontro era la presentazione della 'vallicoltura', cioè l'allevamento di pesce in valli: l'insieme di ecosistema quasi unico al mondo situato nel Veneto.

Val Dogà ,é una valle da pesca di circa 1900 ha ed è la piu' grande e famosa valle d'Italia . Situata in laguna Veneta Nord, e' l'antica Valle da Pesca dei Dogi Veneti ed è un parco naturale oltre un'importante oasi faunistica.

In valle da pesca il pesce si alimenta naturalmente e si accresce, non necessita di mangimi. Il sole dà l'avvio alla catena alimentare favorendo la crescita di alghe, alimento per il placton, di cui si nutrono gli organismi che diventano preda dei piccoli pesci, che vengono mangiati da altri pesci....

Nel sito ci sono interessanti filmati ed animazioni sulla pesca in valle.

La pesca è attiva da novembre a gennaio e la cooperativa cerca sbocchi di vendita attraverso i GAS

LUSH : HA BISOGNO DI NOI ??




Abbiamo ricevuto un invito dalla Retina GAS del Sud-Est a partecipare ad una dimostrazione di prodotti LUSH presso il Pane e Rose di San Giuliano.

Valeria, pur avendo constatato di persona la bontà dei prodotti, solleva il dubbio se gli acquisti da questa ditta siano in sintonia con la filosofia del GAS, che privilegia il rapporto con i piccoli produttori.

La discussione è aperta !!

Presentazione Prodotti - 14 Ottobre 2010 - L'olio della Nonna


L'olio della NONNA

Olive Biancolilla - Girasola - Nocellara

Valle Agroericina - Contrada Difali - Erice (TP)
Tel: 347-8731574


venerdì 15 ottobre 2010

Presentazione Prodotti - 14 Ottobre 2010 - Olio Pugliese - Masseria Greci

Ecco la presentazione fatta dai coniugi Bruno, che hanno visitato l'azienda durante l'estate 2010.


Piccola azienda a conduzione famigliare fondata nel 1912 che attualmente effettua la vendita di olio quasi esclusivamente all'ingrosso poiché nella zona di produzione, Avetrana/Erchie/Sava il mercato al dettaglio, e non, è "monopolio" di grossi produttori (es. De Padova, De Santis). Questa piccola realtà, a conduzione famigliare, ha comunque piccole nicchie di vendita al dettaglio ma esclusivamente nella stessa zona di produzione. Questa piccola azienda è dotata di un proprio frantoio ove vengono lavorate esclusivamente le olive da loro coltivate e raccolte. L'uliveto è composto da ulivi di media età e le olive vengono raccolte con  reti sospese mediante scuotimento degli alberi. Questo permette di avere un olio extra vergine di ottima qualità e bassa acidità.
Siamo venuti a conoscenza di questa azienda, in occasione delle vacanze estive, attraverso alcuni residenti della zona, abbiamo anche avuto modo di conoscere personalmente il padre e i figli che gestiscono in prima persona l'attività e che ci hanno invitato a visitare la loro tenuta e il loro frantoio. Il figlio che ci ha fatto da guida, vive con la propria famiglia in un appartamento collocato al piano superiore del frantoio e che è completamente circondato dai propri campi di ulivi.
Ci ha molto colpito la cura dell'uliveto e della tenuta in generale nonché, in particolare, la pulizia dei locali del frantoio e dei relativi macchinari utilizzati per la spremitura delle olive che, al momento della nostra visita, i trovavano in parte smontati per le revisioni periodiche.
Abbiamo anche chiesto in formazioni circa l'olio biologico ed al riguardo il padre ci ha riferito di essere favorevole e sensibile a questo tipo di agricoltura che aveva difatti in passato praticato ma poi in seguito abbandonata  a causa di  un parassita difficile da contrastare con i sistemi naturali.
Attualmente pur non praticando un 'agricoltura biologica ha comunque manifestato una sensibilità in merito assicurandoci di utilizzare, qualora fosse necessario, solo prodotti poco aggressivi. 

"MASSERIA GRECI"  (Frantoio Oleario di Ronzino Bernardi e figli)
via vecchia per Lecce km. 4,5 Erchie (BR)
0831.759384



10 Settembre 2010 - arrivo del pesce fresco della Cooperativa del Golfo (Sicilia)


Prima fornitura di pesce fresco proveniente dalla Cooperativa del Golfo della Sicilia - servizio perfetto - ritiro da parte degli aderenti: 2 ore dall'arrivo!


Presentazione Prodotti - 14 Ottobre 2010 - Abruzzo



Tiziana Cavallucci - abruzzese doc - aderente al GASpiterina di Locate Triulzi - presenta i prodotti del consorzio 'parco produce'  che raduna Produttori locali che cercano di far rinascere l'agricoltura locale dopo il terremoto del 2009


Foto del sig. Matergia - produttore di legumi